Adoro gli aeroporti. Sono un agglomerato di emozioni, soprattutto nel periodo natalizio. Osservo la gente nell’attesa di tornare a casa o di chi torna a casa. C’è un ragazzo con un mazzo di fiori, non sono rose, non è banale, ha gli occhi di chi attende ciò che a lungo ha desiderato. C’è, poi, una nonna, un bimbo in braccio, nasconde alla gente gli occhi colmi di gioia e di lacrime, lo stringe come un tesoro da proteggere. Si allontana da tutti, dà le spalle al figlio quasi per non farsi vedere, le lacrime straripano dai bordi palpebrali e ringrazia Dio per quel momento. Adesso, lo stesso ragazzo col dono in mano è con la sua metà, è lei a tenere i fiori, sorridono entrambi dirigendosi verso l’uscita, i loro volti fremono dalla voglia di raccontarsi. Dentro gli aeroporti è una continua ricerca di sguardi, fugaci come i saluti di chi parte, lunghi come tra quelli arrivati a destinazione. Si cercano gli amici, i parenti, i fidanzati quando si arriva, tra la calca e le valigie. C’è un sorriso per chi arriva e la malinconia di chi parte. Nel periodo natalizio è tutto così maggiorato. Come nei film americani, ci si rincorre a vicenda per abbracciarsi, per dimezzare l’attesa di qualche secondo. C’è chi si è già trovato a distanza, con gli occhi, e quando si vede non smette più di parlare, quasi volendo fermare il tempo. Per molti gli aeroporti sono solo un passaggio, per altri una fine e per altri ancora un inizio. Qualunque sia la vostra sensazione e il vostro obiettivo, un punto di partenza o un punto di arrivo, godetevi il viaggio e non ve ne pentirete. Che sia un buon viaggio, di andata o di ritorno, per tutti!
Dott.ssa Rossella Occhipinti
Interprete e Traduttrice giurata – Camera di Commercio di Trapani
Docente di lingua Inglese e Francese
email: rossellaocchipinti@libero.it
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