Oggi l’aria profuma, è quasi sera, l’aria profuma di più. Ha un odore di rosmarino, salvia e carne alla griglia. Sono sul balcone di casa mia e l’aria profuma particolarmente. Quel leggero venticello pizzica, ma non abbastanza da farmi cambiare idea e tornare dentro casa dove il tepore dei riscaldamenti mi protegge. E paradossalmente, adesso, mi protegge l’aria fresca, mi ricorda le notti fredde d’estate, quelle che ti confondono e non sai più che stagione sia. Certe notti mi confondono, sembrano voler scappare dal ciclo a cui appartengono o a cui sono state assegnate. Credo io possa definirle le notti ribelli, o meglio le sere ribelli. Non vogliono essere catalogate, non vogliono appartenere a quella stagione conferita loro e scappano via sfoggiando strascichi primaverili e punte d’estate quando è inverno. Diventano autunnali, fredde e piovose quando è estate. Anche loro vogliono essere libere, libere di scegliere chi e cosa essere, che sensazioni provare e quali trasmettere.
Sono quelle sere in cui ti passa tutto per la testa.
Ti fai mille domande e altrettante a cui non sai dare risposta.
Chissà quanta altra gente sta vivendo la quarantena così come me, piena di silenzi o di rumori, piena di profumi o timorosa degli effluvi, in quarantena sul serio, fisicamente, rinchiusa a casa o in libertà ma con l’isolamento attorno.
Chissà cosa vuol dire restare in quarantena e voler scappare, chissà quanti hanno una gabbia tutti i giorni da cui vorrebbero scappare, chissà quanti, in libertà, una gabbia, che li tenga a bada, fermi, la vorrebbero avere.
Alcune strade sono deserte, senti solo un lontano e leggero trambusto dei bus cittadini e di sfrecciare d’auto. Sembra quasi di essere in alta montagna, dove l’aria è pura e i pensieri inquinati. O in città, in metropoli, dove l’aria è pesante, sudicia e i pensieri sono limpidi, puri, nitidi.
Oggi l’aria profuma, è quasi sera, l’aria profuma di più. Profuma di Marrakech, Dubai, Mumbai. Profuma di cucina omanita e malgascia. Profuma di citronella, ginepro e noce moscata. Profuma di Te, che mi hai lasciato e non ci sei più. Profuma delle tue risate, delle tue raccomandazioni, della tua gioia di vivere Nonna. E sono felice perché sei qui accanto a me. Oggi che siamo in quarantena tutto profuma e scorre lento. O forse più veloce. Oggi, sono in quarantena ma la gabbia l’ho lasciata fuori.
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Dott.ssa Rossella Occhipinti
Interprete e Traduttrice – Camera di Commercio di Trapani
Docente di lingua Inglese e Francese