Il linguaggio segreto dei marittimi sulle navi: bratta, drill, babalu.
Tutto ciò che avresti voluto sapere ma non hai mai osato chiedere.
Eccomi, sono sempre io a scrivere. Per farvi capire di cosa sto parlando, vi farò un esempio.
Sono in “Bratta”, oggi mi sento un po’ “Mamagayo” ma prometto che non “Farò alcuna Saponetta” altrimenti il mio capo potrebbe “Darmi Banana”. Spero, tuttavia, di finire “I miei Duty” in tempo per andare al “Crew Party”, e mi auguro non ci sia quel “Babalu” a “Spararmi”.
Secondo una ricerca del 2017 Paolo di Stefano, “Sette italiani su dieci non capiscono la lingua” (http://www.corriere.it/cultura/11_novembre_28/di-stefano-italiani-non-capiscono-la-lingua_103bb0fa-19a8-11e1-8452-a4403a89a63b.shtml), in questo caso il numero potrebbe aumentare a meno che tu non sia un marittimo.
Il paragrafo di cui sopra, scommetto lo capirebbero in pochi ma tanti “lupi di mare”, e anche molto bene. Esso contiene, infatti, un linguaggio segreto che i marittimi, dalle navi mercantili alle navi da crociera, sono avvezzi usare.
Sarà lo stesso linguaggio per ogni compagnia marittima? I miei colleghi me lo sapranno dire.
Un micro mondo, una micro comunità, un micro linguaggio, quello marinaro, quello delle navi da crociera, e non. Micro che diventa macro se pensiamo a come molti termini del mondo marittimo siano entrati a far parte della lingua italiana, se non addirittura internazionale.
Il segnale “Mayday”, per esempio, si dice sia una trascrizione alterata del francese “M’aider: aiutarmi/aiutarci”. Il codice d’emergenza “Pan-pan” deriverebbe dal francese “Panne: guasto”, per esempio meccanico.
Abbiamo creato una sorta di lingua franca che si afferma sempre di più ed è questo il bello della lingua, evolve, si è evoluta ed evolverà molto velocemente.
Noi marittimi siamo parte attiva di quest’evoluzione, contaminiamo ogni giorno la lingua, la costruiamo, la modelliamo, secondo la nostra cultura e le nostre abitudini. Siamo noi parte integrante della nave.
Sparare vuol dire provarci. È un linguaggio informale e per quanto ne sappia, dopo tanta ricerca, le sue origini sono sconosciute. Ma sono sicura che qualcuno le sappia.
Abbiamo creato dei neologismi, dei modi di dire, mescolato parole filippine, spagnole, italiane, inglesi, indiane, dialetti regionali e d’oltreoceano per dare vita ad una lingua “nostra”, degli “addetti al lavoro”. Pensate, come dicevo sù, alla quantità di termini marinareschi che sono entrati a far parte del linguaggio di tutti i giorni:
Ancora di speranza, ne è l’esempio, si tratta dell’ancora di riserva che sostituisce una di quelle di posta in caso di perdita.
L’inglese marittimo, poi, è un mondo a parte, non basta parlare inglese, bisogna conoscerne il linguaggio tecnico in cui le regole grammaticali su cui si basa il principio sono: semplicità e chiarezza (nella teoria) proprio per evitare ambiguità comunicative. Questo non è un segreto. E gli ufficiali lo sanno.
Ragion per cui sono state inserite, a livello internazionale, le SMCP, Standard Marine Communication Phrases, una serie di frasi sviluppate dall’IMO, organizzazione marittima internazionale al fine di rendere la comunicazione chiara, semplice, univoca, unica ed esplicita.
La frase “Ti leggo male/uno (con scala fino a 5) “I read you … bad/one, with signal strength one”, per esempio, non lascia motivo d’equivoco.
Mille dialetti regionali, mille lingue intercontinentali, mille modi di dire ed accenti, che si mescolano, si forgiano e si plasmano formandone una nuova, un pidgin, un code mixing, una multilateralità fonetica, ma un’unica nave, un unico cuore, quello di una grande famiglia, una seconda famiglia che sai che c’è, che fa e farà parte, inesorabilmente, della tua vita.
Adesso, I go mangiare!
Alla prossima!
Dott.ssa Rossella Occhipinti
Bussolamente.it
Interprete e Traduttrice – Camera di Commercio di Trapani
Docente di lingua Inglese e Francese
Per consigli scrivete a rossellaocchipinti@libero.it
Linkedin: linkedin.com/in/rossella-occhipinti-14267b49
Copyright© All rights reserved
Fra le frasi usate esiste anche la seguente: “mi ha dato il legno”, ovvero ho “sparato” una ma mi ha detto di no 🤣🤣
Non la conoscevo…Grazie 🙂
In un linguaggio solo per marinai,
Hai parlato, ma senza verità.
Ma nel tuo cantato, solo falsità.
Hai scritto con ardore e passione,
Ma il cuore del mare non hai colto.
Le onde hanno una propria canzone,
Che tu, cara scrittrice, hai distolto.
Ritorna alla fonte e cerca di nuovo,
La verità che il mare ti vuole svelare.
Non perder l’essenza in un gioco,
L’italiano è profondo, non lo devi tradire.