A chi, per lavoro, per studi o per amore, ha lasciato la propria terra natia.
Uno dei maggiori pensatori del 1800, Arthur Schopenhauer, dalla filosofia molto articolata, si esprimeva affermando che “la lontananza rimpicciolisce gli oggetti all’occhio e li ingrandisce al pensiero”. In effetti, se la nostra vista ci dà una visione puntuale di tutto ciò che ci circonda, è, in realtà, il nostro intelletto, a darci una proiezione del mondo circostante: quello che vediamo non è altro che lo specchio di noi stessi.
Quante volte ci siamo sentiti soli anche con mille persone accanto? E quante volte ci siamo sentiti estranei in un ambiente conosciuto?
Un viaggio, breve o lungo che sia, ci dà tanto ma può anche farci riflettere parecchio e suscitare in noi quello che in Brasile chiamano “saudade”, una forma di malinconia, nostalgia per quel che si è vissuto o nostalgia di un futuro, una mestizia difficile da collocare in un arco temporale.
Chi viaggia spesso, prima o poi si trova a fare i conti con sé stesso. Mentre è il corpo ad essere gitano, è la mente a trovare un momento per riflettere. Nel bel mezzo del deserto di Abu Dhabi, durante un barbecue con narghilè e danza del ventre, sento i profumi dell’estate siciliana appena passata, dentro le acque del Mar Morto, nel Vicino Oriente, sento una goccia salata che brucia una ferita e mi tornano in mente le ginocchia sbucciate e le corse da ragazzina, a Petra, in Giordania, set del film di Indiana Jones, ripenso alla prima volta che vidi quel film con una vecchia compagna di scuola, alle Mauritius ripenso alle notti afose di ferragosto Mazaresi.
Lasciate che sia il vostro corpo a spostarsi e portate nella vostra mente tutto ciò che è vostro, tutto ciò che vi è caro, nessuno potrà togliervi il ricordo di un’amicizia, di un sorriso, di un abbraccio scambiato, l’affetto dei genitori e delle persone care, anche quando sarete dall’altra parte del mondo, lontani per motivi di studio o per ragioni lavorative. Non lasciate che il caldo del Madagascar vi soffochi dentro o che il freddo del Nord Europa e i fiordi vi gelino il cuore, siate voi stessi, con le vostre abitudini, i vostri vizi e i vostri piaceri. Prendete il vostro solito caffè che vi piace tanto, che sia da Starbucks a Londra o in una casa Omanita, bevendo il qahwa, caffè arabo per eccellenza, accompagnato da datteri.
Non trascurate la vostra essenza, guardate la vostra serie preferita online, ascoltate la vostra colonna sonora di sempre, trattenete i bei ricordi per sempre. In qualsiasi posto del mondo vi troviate, quando andrete a dormire, chiudete gli occhi e immaginate di essere lì, nella cameretta dove siete cresciuti, nella vostra casa, perché, in fin dei conti, la compagnia migliore è data da noi stessi, il nostro io è la nostra casa, il nostro nido, il nostro essere è la nostra CASA, la persona che ci resterà sempre accanto anche quando saremo lontani da tutto e da tutti.
Dott.ssa Rossella Occhipinti
Bussolamente.it
Interprete e Traduttrice – Camera di Commercio di Trapani
Docente di lingua Inglese e Francese
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